Gli Stati Uniti, pur riscuotendo imposte più basse rispetto ai paesi europei, non applicano alcun criterio di progressività fiscale. Precisamente, i lavoratori – i cinque decili nella coda bassa della distribuzione, con un reddito medio annuo di 18.500 dollari – pagano un’aliquota intorno al 25%. La classe media – i successivi quattro decili – paga poco di più. Per la classe medio-alta, l’aliquota si stabilizza al 28%. Aumenta leggermente per i ricchi, ma senza mai superare di molto la media del 28%. Scende infine al 23% per i 400 americani più ricchi. Come gruppo sociale, e con tutte le differenze tra gli uni e gli altri, in America i Trump, i Zuckerberg e i Buffett pagano meno tasse di insegnanti e segretarie. Una volta un giornalista chiese a un noto miliardario americano se era vero che negli Stati Uniti era in corso una guerra tra ricchi e poveri e il miliardario rispose, “sì è vero, e noi la stiamo vincendo”.